In questo post domenicale riportiamo un suggerimento per la mobilità sostenibile che ci viene da Cuba.
E’ incredibile come la stragrande maggioranza delle auto in giro per La Habana abbia un numero di passeggeri uguale o superiore della capienza dell’auto stessa.
La maggior parte di queste sono taxi collettivi – almendrones, hanno un percorso (e un prezzo, molto basso) stabilito e chiunque con un gesto della mano può fermarli e salire a bordo.
Giocoforza, nonostante il frenetico andirivieni in città, il numero di auto in giro è veramente poco. Il traffico è sostenibile e per fare anche lunghi spostamenti urbani il tempo di percorrenza è relativamente breve, molto basso se confrontato con quello di Roma. Questo sistema di spostamento ha inoltre l’indubbio vantaggio di alimentare la socialità dei cubani, in questo modo infatti non si è mai soli! Proprio oggi ci chiedevamo se dalle nostre parti si è mai visto qualcuno aspettare l’autobus con il sorriso…
Ovviamente è la scarsità di mezzi e risorse ad aver innescato questo meccanismo virtuoso, essendo stati costretti a fare di necessità virtù. La sfida dalle nostre parti sarebbe invece quella di rinunciare alla possibilità di arrivare con l’automobile di proprietà esattamente a destinazione, pagando con questo piccolo sforzo di flessibilità la possibilità di viaggiare con una macchina condivisa, i cui vantaggi economici, ambientali e di qualità della vita ci appaiono, alla luce di quanto stiamo vedendo, evidenti.