Do it yourself!
Dopo aver ricevuto numerose richieste e manifestazioni di interesse riguardo i cartelloni pubblicitari fotovoltaici da noi ideati, abbiamo deciso di rimettere in discussione il progetto, tentando un'ulteriore ottimizzazione delle componenti mirata a ridurre il costo finale dell'opera.
Per far questo è necessario monitorare per un periodo significativo le prestazioni dell'impianto fotovoltaico stand-alone alloggiato sui cartelloni stessi. In particolare abbiamo bisogno di un data logger che registri in ogni istante della giornata l'energia prodotta dai pannelli, quella accumulata nelle batterie e quella consumata dalle lampade LED.
Dopo una breve ricerca di mercato, ci siamo resi conto che le soluzioni commerciali che potevano fare al caso nostro presentano dei costi assolutamente proibitivi per gli obiettivi del progetto.
Abbiamo dunque deciso di mettere a frutto le nostre (poche!) conoscenze di elettronica e realizzare un prototipo di data logger che possa soddisfare le nostre necessità, senza gravare eccessivamente sul costo dell'opera (il nostro obiettivo è quello di contenere le spese al di sotto di 50€). Per la realizzazione di questo strumento abbiamo deciso di utilizzare il microcontrollore open-source Arduino prodotto in Italia e una serie di componenti elettroniche da assemblare.
Quindi... millefori, terza-mano, saldatore, tanta pazienza... e, in un tempo ragionevolmente breve, ecco venir fuori i primi incoraggianti risultati.
A breve finalizzeremo il tutto e pubblicheremo la "ricetta" completa hardware e software, continuate a seguire il nostro blog!
Impianti fotovoltaici su tetto piano
Il Quinto Conto Energia è ancora in vigore e, complice un costante abbassamento dei prezzi di moduli e inverter, il fotovoltaico risulta ancora un investimento conveniente. Grazie ad un’attenta progettazione mirata a dimensionare l’impianto sulla base del reale fabbisogno energetico e delle abitudini dell’utenza, è possibile infatti ottenere buoni margini di guadagno e contenuti tempi di ritorno dell’investimento.
In questo articolo affronteremo le condizioni di accesso alle tariffe incentivanti per “Moduli fotovoltaici installati su tetti piani ovvero su coperture con pendenze fino a 5°”, in base a quanto stabilito nel Decreto 5 luglio 2012:
“Qualora sia presente una balaustra perimetrale, la quota massima, riferita all’asse mediano dei moduli fotovoltaici, deve risultare non superiore all’altezza minima della stessa balaustra. Qualora non sia presente una balaustra perimetrale l’altezza massima dei moduli rispetto al piano non deve superare i 30 cm”.
Per ottimizzare la captazione solare durante l'anno è necessario disporre i moduli fotovoltaici con un angolo di inclinazione che alle nostre latitudini si attesta sui 30°-35°. Il vincolo dei 30 cm di altezza massima in assenza di balaustra previsto dal Decreto limita l’angolo di inclinazione degli stessi a 10°, comportando una riduzione del 6% circa sull'energia prodotta. In questo caso, i livelli di producibilità si attestano sulla stessa fascia relativa ai tradizionali impianti su tetto a falda, la cui redditività economica è comprovata da un esperienza di lunga data e per i quali è necessario che i moduli aderiscano alla naturale pendenza della copertura.
EquiWatt offre un servizio “chiavi in mano” per impianti fotovoltaici di piccole - medie dimensioni, provvedendo anche alla progettazione di una struttura di supporto che consenta di rispettare i vincoli dettati dal Quinto Conto Energia e di non compromettere la producibilità e la convenienza economica dell'investimento proposto.
Visita la nostra pagina dei contatti per maggiori informazioni o per richiedere un preventivo gratuito.
Il fotovoltaico è ancora conveniente?
Il 12 Luglio è stato raggiunto il tetto di 6 miliardi che segna la fine del Quarto Conto Energia e l’inizio del nuovo sistema di incentivazione. Nel rispetto dei tempi tecnici, la decorrenza del nuovo sistema incentivante chiamato Quinto Conto Energia è stata fissata per il giorno 27 agosto.
Gli impianti di potenza non superiore a 12 kW* accedono direttamente alle tariffe incentivanti, per impianti di potenza maggiore è invece necessaria l’iscrizione in appositi registri in modo da rientrare nei limiti massimi di costo indicativo cumulato annuo (140 milioni di euro per il primo registro, 120 milioni di euro per il secondo e 80 milioni per quelli successivi).
Il Quinto Conto Energia prevede due voci incentivanti che valorizzano per vent’anni sia l’energia prodotta e riversata in rete – tariffa omnicomprensiva, determinata sulla base della potenza e della tipologia di impianto individuata – che l’energia prodotta e autoconsumata – tariffa premio per la quota di produzione netta consumata in sito.
Queste voci vengono poi incrementate nel caso di impianti realizzati con componenti prodotte all’interno di un paese membro dell’Unione Europea (20 €/MWh se l’impianto entra in esercizio entro il 31 dicembre 2013) o per impianti che sostituiscono integralmente coperture in eternit o amianto.
Prendiamo il classico esempio relativo ad un’utenza domestica del centro Italia che dispone di un’adeguata copertura esposta alla radiazione solare (tetto a falda, piano, etc…).
Un impianto fotovoltaico da 3 kW di picco installato a Roma può ambire a produrre almeno 4’000 kWh all’anno: questa energia rappresenta grosso modo il fabbisogno di una famiglia di 4 persone, la cui spesa annua per la bolletta elettrica si attesta mediamente, ai prezzi attuali, a circa 800 € all’anno.
Pur essendo l’energia prodotta dall’impianto e il fabbisogno dell’utenza sostanzialmente uguali, essi non sono contemporanei (si pensi, ad esempio, ai consumi notturni per l’illuminazione degli ambienti): a seconda dello stile di vita e delle abitudini dell’utenza solo il 50 – 80% dell’energia prodotta viene autoconsumata, il resto viene immesso nella rete elettrica e da essa prelevata all’evenienza.
I benefici imputabili all’installazione di un impianto di questo tipo sono molteplici:
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) corrisponde 0,208 € (se si installa l’impianto entro il primo semestre dall’applicazione del Quinto Conto Energia) per ogni chilowattora prodotto. Nel nostro caso l’incentivo si traduce in un importo di circa 416 € all’anno.
Non è finita qui! Nel nostro esempio l’utenza è in grado di autoprodurre metà del proprio fabbisogno elettrico, riducendo la spesa in bolletta a circa 400 € all’anno.
Non solo… grazie al premio per la quota di produzione netta consumata in sito, tutta l’energia prodotta che è stata consumata istantaneamente e che quindi non viene immessa in rete, verrà valorizzata per 0,126 € al chilowattora. Questo comporta un ulteriore ricavo annuo pari a 252 €.
A tutto ciò occorre aggiungere, qualora si sia optato per moduli prodotti all’interno dell’Unione Europea, circa 80 € l’anno come incremento delle due tariffe incentivanti.
Riassumendo, l’aver optato per il fotovoltaico dà diritto nel nostro caso ad un incentivo annuo di 748 € più il dimezzamento delle spese sostenute per l’acquisto di energia elettrica, per un ricavo complessivo di 1’148 € all’anno, circa 23’000 € per i primi vent’anni di funzionamento dell’impianto.
A conti fatti l’incentivo previsto dal Quinto Conto Energia risulta sicuramente inferiore rispetto al precedente regime incentivante. Se a questo discorso si associa però una tendenza di lungo periodo alla riduzione dei costi di moduli fotovoltaici e inverter, stimolata proprio dalla riduzione degli incentivi statali, la redditività di un piccolo impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione risulta pressoché intatta.
Con i prezzi del servizio “chiavi in mano” offerto da EquiWatt e la certezza dell’ottenimento dell’incentivo statale, è garantito un tempo di ritorno di 6 – 7 anni sull’investimento sostenuto per l’installazione di un campo fotovoltaico di piccola taglia.
Se sei interessato a valutare la redditività di un impianto sul tuo tetto e ricevere un preventivo gratuito puoi contattarci attraverso i soliti canali e richiedere un sopralluogo.
* questo limite sale a 50 kW se i moduli sostituiscono coperture di eternit o amianto, le quali vengono completamente rimosse contestualmente all’installazione.
Rifasamento? Un intervento economico e immediato per risparmiare in bolletta
In questo articolo vogliamo illustrare le interessanti potenzialità di risparmio legate alla pratica di rifasamento degli impianti industriali.
Tutte le apparecchiature che funzionano creando campi magnetici (carichi induttivi come motori e trasformatori) prelevano energia attiva e reattiva dalla rete. A differenza dell'energia attiva, questo ultimo tipo di energia non da luogo ad un consumo energetico ma viene continuamente scambiata tra rete e impianto.
A parità di potenza attiva, per mettere a disposizione l'energia reattiva richiesta occorre gestire una corrente maggiore, comportando maggiori costi di produzione e perdite di energia sulle linee elettriche. Questi costi sono ovviamente caricati dai fornitori di energia elettrica sulla bolletta delle utenze più gravose: per potenze contrattuali maggiori di 15kW, se la potenza reattiva richiesta supera il 50% di quella attiva si è costretti a pagare una penale. Il sovraccosto imputabile alla richiesta di potenza reattiva non sempre viene esplicitato sulla fattura elettrica ma occorre analizzare attentamente i consumi per poter valutare l'impatto sulla spesa complessiva e progettare l'intervento tecnico più opportuno.
La pratica del rifasamento, sfruttando la possibilità di produrre in loco energia reattiva tramite batterie di condensatori, consente di evitare questo “spreco” energetico, con notevoli risparmi nella bolletta elettrica. Installando infatti un quadro elettrico di rifasamento automatico in prossimità del contatore di energia elettrica, è possibile ridurre o azzerare gli effetti negativi del consumo di energia reattiva, i quali non verranno più conteggiati dal gruppo di misura del fornitore di energia elettrica. Gli impianti di rifasamento centralizzati automatici non comportano generalmente grosse difficoltà di installazione, sono semplici da mettere in opera e comportano benefici immediati per le utenze.
Anche in presenza di un impianto fotovoltaico, generalmente sinonimo di risparmio energetico/economico, è a volte necessario intervenire con il rifasamento. Spesso è proprio l'installazione di moduli fotovoltaici a esasperare la situazione, sbilanciando il rapporto fra potenza reattiva e potenza attiva richiesta. In questi casi infatti, mentre la potenza reattiva richiesta dalle macchine rimane la stessa, la potenza attiva, in parte autoprodotta dall'impianto solare, risulta notevolmente ridotta: se il rapporto fra queste quantità supera la fatidica soglia del 50%, l'utente è costretto a pagare la penale prevista dal fornitore di energia elettrica, vanificando in parte i benefici economici imputabili al fotovoltaico.
In veste totalmente gratuita e senza alcun impegno di acquisto, EquiWatt s.n.c. propone alle utenze industriali (supermercati, piccole industrie, officine, centri artigianali, etc...) una campagna di misura e analisi delle bollette elettriche al fine di individuare il miglior intervento per le specifiche esigenze.
Per informazioni, visita la pagina contatti del nostro sito.
L’altra faccia dell’energia. Aperitivo Scientifico
Domenica 15 luglio, alle ore 19:00 è in programma un nostro intervento presso Technotown (Via Lazzaro Spallanzani – 1/a, Roma) dal titolo “L’altra faccia dell’energia”. Questa è la sinossi della presentazione che terremo durante l’aperitivo scientifico:
Nella vita di tutti i giorni siamo abituati a considerare l’energia da un solo punto di vista, quello del consumatore… ma sappiamo veramente cosa c’è dietro? Ripercorrendo il cammino che l’energia compie fino ad arrivare nelle nostre case, scopriremo le conseguenze dello stile di vita contemporaneo. Questo è lo strumento migliore per immaginare insieme un nuovo scenario energetico, rispettoso dell’ambiente e che coniughi la riduzione dei consumi con l’utilizzo di risorse rinnovabili.
Ingresso 8 euro, prenotazione consigliata (max 80 persone). Per informazioni 060608
L’aperitivo è gentilmente offerto dalla Limonaia.